giovedì 30 aprile 2015

EXPO 2015



  
Ebbene sì, io vivo in questa città.

E come gran parte dei miei concittadini guardiamo a questo evento con  un sentimento che oscilla dal piacere per saperci  al centro del mondo per 6 mesi all’orrore di pensare che cosa sarà la metro in questo periodo  se già era in crisi per il Salone del Mobile, alla strisciante sfiducia sulle capacità ricettive della capitale lombarda.

Io sono una di quelle che la metro la prende due volte al giorno e inizio a cercare soluzioni alternative perché ho come il presentimento che sarà dura riuscire ad entrarci, così come siamo ora.

Però c’è anche un lato positivo: i cantieri che fino ad un mese fa erano ancora agli scavi sono stati ultimati a tempo di record e stanno lasciando lo spazio a scenari che rendono la mia città bellissima.

Io sono milanese di nascita e anche di generazione (da parte di mia madre) e adoro  questa città. Non tutti i cambiamenti mi piacciono, non amo particolarmente il nuovo skyline mentre sono innamorata delle parti più antiche e nascoste.

Si perché Milano è una città da scoprire e “scovare” perché non si mostra a tutti ma se sai guardare ha degli angoli che ti lasciano senza parole.

Io ho i miei posti preferiti e uno di questi, la Darsena e zona Navigli,  è stato graziato dai lavori per l’Expo : è bellissima, alla sera c’è un atmosfera stupenda e rilassata che delizia anche lo spirito.

Purtroppo da tutti i milanesi che si stanno guardando intorno nasce una domanda spontanea “quanto durerà tutto questo?” 
.....e infatti siamo già alle prese con chi non ha rispetto nemmeno per sé stesso!!!!!

 

mercoledì 29 aprile 2015

Riflessioni


Caspita sto realizzando un nuovo primato, quasi 4 mesi di assenza da questo blog.

E non è che io mi dimentichi di questo angolino, perché praticamente ci passo tutti i giorni per controllare gli altri blog che seguo sempre, è proprio che mi manca l’ispirazione per scrivere qualcosa.

Ogni volta che penso di scrivere qualcosa, inizio a ragionarci, a razionalizzare e l’argomento diventa così banale che penso sia assolutamente inutile sprecare il mio tempo a scriverlo.

Recentemente mi è capitato di saltellare  all’impazzata su altri blog e sulle blog list di qualche amica blogger e sono incappata in un post che riguardava un compleanno  importante (50 anni).

Leggevo il post e mi rendevo conto  di quanto mi rispecchiassi nei pensieri e nelle emozioni della “festeggiata” , mi sono commossa in alcuni passaggi e mi sono anche detta “cavoli  che bello saper scrivere come lei”.

Tutto questo prima di accorgermi che era un mio post scritto quasi tre anni fa!

Questo non vuol essere una autocelebrazione, chi legge il mio blog sa che non fa parte di me, ma è un chiaro esempio di come invece spesso mi faccia troppe “seghe mentali” prima di scrivere.

La realtà è che davanti un post non bisognerebbe mettersi con la testa ma con la pancia ed il cuore.

Dovrei considerare questo post  come uno sfogo  e dovrei piantarla di operare continue censure.

Peraltro, vista la mia scarsa manutenzione del blog,  non mi sono accorta di un commento al suddetto post che mi ha molto commosso e non ho manco risposto.

Non so se Roberto Roncolini passerà ancora di qui ma io ci tengo, anche se con un paio d’ anni di ritardo, a ringraziarlo per le sue bellissime parole.

Rileggendo quel post, c’è una cosa che mi disorienta, il fatto che non mi sembra che si sia mosso nulla, mi sembra tutto così immobile intorno a me.

Poi se ci rifletto non è così:

ho fatto passi da gigante nell’affrontare  il disturbo dell’apprendimento di mia figlia e dopo tanti tentativi finalmente abbiamo trovato  la metodologia giusta per facilitarla e metterla sullo stesso livello dei suo compagni.

E’ come se avessimo trovato gli “occhiali” che l’aiuteranno a guardare meglio tutto ciò che nella vita dovrà e vorrà imparare.

Sul lavoro ho avuto moltissime soddisfazioni e soprattutto ho un lavoro che di questi giorni non è così scontato.

Stamattina mentre andavo al lavoro ho ringraziato Dio perché ho una vita statica ma va molto bene così e mi sentivo felice dopo aver accompagnato mia figlia a scuola, di avere un posto dove andare a lavorare.

Non importa se in questo momento non ho un compagno  al mio fianco, so badare a me stessa e non solo.

Non importa se la dieta non funziona e qualche chilo l’ho preso, oggi camminavo e  sentivo le mie gambe forti e la schiena dritta e ho ringraziato anche per questo.

Ci sono cose personali che devo affrontare e molto spesso mi manca il coraggio, ma tutto questo fa parte della vita che si svolge davanti a me e piano piano troverò il modo di farlo.

Mi serve  questo posto per mettere nero su bianco alcuni pensieri, per “mettere ordine nella mia testa”, perché è bello scrivere  di cose che ci riguardano così intimamente.

Per me il blog ha sempre avuto questo significato e ogni volta che mi allontano  da questo mi ritrovo smarrita davanti al foglio bianco.

E soprattutto devo smetterla, come ora, di trovare una chiusura ad un post perché non c’è chiusura è solo un mio piccolo pensiero espresso.