mercoledì 11 dicembre 2013

Sono forte!

Quest’anno sta volgendo al termine.

Non parlo di Natale perché per me è da sempre (fatta eccezione della mia infanzia) un periodo fatto di cose che non amo particolarmente.

Mi guardo in giro e vedo cose di cui farei volentieri a meno: corse ai regali, inviti anche da persone di cui francamente non ce ne frega nulla nel resto dell’anno, un buonismo soffuso che più falso di così non mi vengono in mente altri esempi, decorazioni e luci ad ogni angolo, previsioni di abbuffate più o meno  forzate, babbi natali appesi da ogni parte.

Dite che la mia resistenza al natale sia una spia di una depressione strisciante?

Mah, vorrebbe dire che sono depressa da decenni !

E' che io e il Natale non ci prendiamo proprio, soprattutto nella sua esteriorità. Ogni tanto con la fantasia  programmo un bel Natalino in un ashram anche nazionale, con una bella meditazione di fondo.

 Forse potrebbe diventare il Natale più bello della mia vita.

Perché poi in fondo il significato, con la mia religiosità così poco ortodossa e molto personale, io lo percepisco pure, e non a caso ho iniziato il post con uno sguardo all’anno che finisce.
Natale per me ha un suo preciso significato di rinascita e di rinnovamento interiore che ben si accompagna al più laico inizio dell’anno.

Questo 2013 è stato proprio faticoso per me, ho arrancato tra salite e discese (più salite devo dire) però oggi mentre stavo andando dal dentista mi sono ritrovata a riflettere sulle cose così dure che ho dovuto affrontare e, pur ammettendo che sono state toste, mi sono resa conto di quanto sono tosta io ad averle più o meno superate:

A febbraio c’è stata una caduta di mia madre che ci ha fatto molto preoccupare sulla sua autonomia

A maggio abbiamo finalmente capito a cosa erano riconducibili certi “svarioni” che mia madre aveva e per un pelo è stata salvata da un infarto che si sta preannunciando. Questa cosa è stata pesantissima per me e ha avuto ripercussioni anche nei mesi dopo. E’ la prima volta che ho rischiato di perdere mia madre e non ero pronta (ammesso che si possa essere pronti comunque)

A settembre ho affrontato l’inizio delle medie di mia figlia con tutti i suoi problemini di disgrafia e disortografia. E’ stato un bel cambiamento ma devo dare atto alla bimbetta che è una gran tosta e tuttora si sta facendo un bel mazzo sui libri. Ogni mattina si sveglia ed è pervasa dal suo solito ottimismo nonostante le oggettive difficoltà che incontra. Diciamo che stiamo viaggiando su una media del sette e per noi è veramente un gran successo se contiamo che è partita da una base non molto solida.
Già che c’ero ho anche convinto gli altri condomini a cambiare amministratore, o meglio tutti erano convinti ma nessuno si muoveva, ed ogni anno avevamo a che fare con un imbecille  spocchioso ed arrogante. Bene, ne ho trovato uno nuovo, anzi una nuova perché è donna,  e già per questo sono sicura che le cose cambieranno in meglio.

A ottobre ho affrontato la spesa e soprattutto i lavori per attivare il riscaldamento autonomo in casa. Sono stati mesi in cui ho dovuto decidere il sistema migliore, vagliare i preventivi, affrontare muri spaccati ecc ecc. Ora è tutto a posto e funziona direi molto bene. Mi sento una regina ad avere la possibilità di regolare il riscaldamento come meglio mi aggrada. Peraltro io preferisco indossare un golf in più e mantenere la temperatura su standard che si allontanano di parecchio da quelli delle fornaci. Con quello centralizzato per me era una sofferenza unica.

A novembre,e prosegue anche a dicembre e poi a gennaio, sto affrontando il mio piano di cura per  sistemare i denti. E’ sempre stato un argomento tabù per me e c’è voluto un bello sforzo da parte mia decidere di andare dal dentista  di cui ho un sacro terrore. A causa del trattamento anticoagulante che faccio  da ormai 5 anni ho sempre rimandato questo appuntamento ma non potevo più esimermi. Ai miei denti ci tengo e non ho voglia di perderli. Per cui oggi ho iniziato con un dente da devitalizzare ed otturare, a voi sembrerà un inezia ma io mi sento un eroe.

Vabbè queste sono le cose più grosse e difficili che ho affrontato, ma stamattina mentre ci pensavo ho voluto cambiare il punto di osservazione.

Mi sono successe delle sfighe quest’anno?

NO

Quest’anno ho tirato fuori una grande energia e “tostitudine” e ho affrontato e superato parecchie prove che la vita mi ha presentato!


Sono orgogliosa  di quanto ho fatto anche se spero intimamente in un 2014 più rilassante.