11 novembre 1978
Vidi mio padre per l'ultima volta
11 novembre 2015
Mia madre è ricoverata per una leggera ischemia e questo sarebbe niente. Durante gli esami hanno scoperto una piccola macchiolina sul polmone
Si attende esito Tac
L'11 novembre è decisamente una giornata orribile per non dire peggio
Vado a dormire.....se ci riesco!
mercoledì 11 novembre 2015
martedì 10 novembre 2015
Essere o non essere
Da un po’ di giorni mi chiedo se la mia vera indole sia
quella di vivere da sola oppure in mezzo alle persone.
Durante la settimana
le mie giornate sono piuttosto intense e piene di persone intorno a me
al lavoro.
Peraltro nel mio posto di lavoro ci sono un paio di persone
che conosco da molto tempo ed è nata una bella amicizia con frequentazione
anche fuori dal lavoro, per cui unisco l’utile al dilettevole.
Poi esco di corsa e mi precipito a casa perché c’è mia
figlia che magari, quando non ha impegni pomeridiani, e da un po’ che aspetta
il mio rientro (almeno per ora). E la cosa non mi dà fastidio, anzi. Mi piace
rientrare, prepararle una buona cena, sentire
com’è andata la giornata nei particolari (per quanto riguarda la scuola
vengo aggiornata telefonicamente appena esce) oppure semplicemente stare con
lei a fianco guardando un film o qualche altro programma di comune interesse.
Poi man mano che arriva il venerdì sento il bisogno di
staccare e di restare un po’ per conto mio (mia figlia è spesso con il padre nel week
end) e fantastico con la testa sulle cose che potrei fare, dalle più
semplici,come andare al cinema o farmi una passeggiata o nuotata, a quelle in
cui si richiede un po’ più di organizzazione, come un viaggetto in un'altra città
per una mostra o per incontrare amicizie che non vedo mai quotidianamente.
Mi piace pensare a questi programmi e sento che sono cose che, al solo pensiero, mi rendono serena, mi fanno arrivare
virtualmente linfa vitale.
Poi arriva il week end e SBAM! mi siedo psicologicamente e fisicamente e di
questa cosa ne soffro.
In prima battuta vengo sommersa dalle commissioni che
vengono relegate nel fine settimana come spesa, lavatrici, stiraggio (sempre di
meno perché lo odio) ma alla fine non
faccio nulla che realmente mi faccia stare bene e mi faccia rilassare.
Poi il Lunedì successivo quando riprendo l’altra
quotidianità per almeno l’intera mattinata mi sento di cattivo umore per non
essere riuscita a combinare nulla.
Questa spaccatura tra il pensato ed il vissuto mi sta facendo riflettere molto e mi sono
anche chiesta questa apatia da dove esce.
Normalmente quando
sono in coppia riesco ad essere molto più vitale e mi lascio coinvolgere in nuove iniziative.
Divento io stessa più coinvolgente.
Però c’è un però: è da un po’ che non vivo in coppia e non
ho nemmeno una grande spinta a trovare un compagno di vita in questo momento.
Troppe delusioni, troppe ferite e troppe paure di essere
ancora ferita mi bloccano e soprattutto non mi fanno guardare in giro.
Spesso ho pensato e ne sono anche fermamente convinta che
tutte quelle delusioni, ferite e paure me le ritrovo sui fianchi, sul sedere e
sulle cosce: hanno creato una bella corazza di impenetrabilità e, perché no, anche
di un potenziale allarme per chi tenta di avvicinarmi : ATTENZIONE, ATTENZIONE
lasciatemi in pace perché non ne vale nemmeno la pena, come vedete sono così
poco desiderabile.
Questa è una convinzione fortissima dentro di me.
Ho pensato di frequentare maggiormente le amiche ma anche
quando sono cercata, le evito come se rinchiudermi nella casetta mi faccia
stare protetta dai pericoli e dalle
insidie, rendendomi conto perfettamente che in questo modo non sto vivendo.
E’ depressione? Please ditemi no!
Mi chiedo se sia meglio rompere questo circolo vizioso
modificando la realtà esteriore oppure
aspettare che qualcosa cambi dentro per poi cambiare il fuori.
Non so se sono stata molto chiara ma non ho voglia di
credere di essere entrata in un tunnel di tristezza e svogliatezza da cui è
impossibile uscirne da soli.
Voglio pensare di potercela fare da sola.
Se rileggo questo post mi sembra di avere a che fare con una
donna in piedi su un davanzale al decimo piano ma credetemi sono abbastanza
serena e lucida oggi.
Tutto questo ragionamento è scaturito leggendo le imprese di due mie amiche che sono
andate a vivere in un eco villaggio, una comune costituita da una decina di
persone che vivono insieme tutti i giorni , tutte le ore e tutti i minuti, costruendo un progetto,
confrontandosi quotidianamente e con grande apertura verso chi li avvicina dall’esterno.
E’ una situazione che mi rende bipolare: nello stesso tempo mi
esalta e mi atterrisce.
Magari prossimamente mi organizzo un piccolo viaggetto per andarle a trovare.
mercoledì 4 novembre 2015
Scommettiamo?
Ci sono giorni in cui mi vedo, nel lontano futuro, una vecchietta
acida e insofferente brandire
a mo' di arma un bastone; già nel presente ho un animo fatto di yoghurt che si sta lentamente ma
inesorabilmente impossessando di me.
Solo oggi ho collezionato una serie di insofferenze verso gli egoisti,
i buonisti, e gli ipocriti che non si
sopportano a vicenda ma si riempiono di sorrisi
fasulli perché le circostanze lo
richiedono.
L’unica cosa che riesco a fare è quello di controllare degli
impetuosi VAFFANCULO che uscirebbero dalle mie labbra.
Purtroppo ho anche questo problema che posso essere una
maschera impenetrabile ma se qualcuno mi sta sulle palle si capisce
immediatamente, e non perché io sia una persona particolarmente limpida e trasparente, ma proprio perché diventa una questione di vita e di morte dimostrare la
mia insofferenza.
Eh beh nessuno è perfetto!
L’ultima incazzatura in ordine di apparizione è stata quella di
sentirmi chiedere da una collega se i sindacati possono fare qualcosa sul
cambio degli orari d’ufficio in modo da poter uscire prima alla sera.
Tutto normale se non che:
- La collega in questione è un egoista esagerata che pensa al suo tornaconto sempre e comunque. Mai una volta si è mostrata solidale verso la richiesta di altre colleghe con problematiche diverse dalla sua.
- Su 60 persone in ufficio solo in 4 andiamo alle riunioni sindacali perché tutti gli altri si chiudono in ufficio a quattro mandate per non essere visti nei dintorni della riunione sindacale
- La collega in questione è decisamente la più attenta a non farsi notare in zona riunione sindacale
- I sindacati mi hanno chiesto più volte di propormi alle votazioni come rappresentante. Ho declinato perché rappresentare i conigli non è il mio forte. Fforse semplicemente ho un animo battagliero ma non così da portare avanti lotte sindacali
Mentre l'individuo di cui sopra stava seducendo un altra collega che la stava guardando adorante e speranzosa, mi sono limitata a suggerire, senza sorriso sulle
labbra, di partecipare alle riunioni se si vogliono portare avanti delle
richieste per tutti. Poi ho abbassato la testa e sono andata avanti a lavorare.
A questo punto si aprono le scommesse: per quanto mi riguarda sono matematicamente certa che la collega in
questione riuscirà nello scopo....… ma solo per se stessa!
Invito quelli a cui
piace il rischio a scommettere cospicue
somme.
lunedì 2 novembre 2015
Aaaahhhhhhh è tornato Novembre!
Torno in sordina perché ieri è iniziato il mese per me più
difficile.
Le cose più terribili e nefaste mi sono accadute in questo
mese.
Prima fra tutte la morte di mio padre quando avevo 16 anni:
e già questa da sola basterebbe per farmi odiare questo mese.
Inizia un periodo in cui io resto quasi in apnea sperando che scivoli via velocemente, e manco
farlo apposta Ottobre è durato un nano secondo mentre questo mese durerà un
semestre.
Never mind!
Manco decisamente da un bel pezzo e continua a sollazzarmi l’idea
di chiudere questo blog e magari riaprirne un altro: poi mi blocco perché la
trovo una cosa senza senso, come scappare da un vissuto: è una cosa piuttosto
inutile.
Decisamente sono diventata pigra a scrivere e sono piuttosto
sonnecchiosa con la mente.
Ho idee e opinioni su tutto quello che mi succede intorno,
divento piuttosto battagliera in alcune lotte che devo affrontare nella mia
vita ma poi quando si tratta di scriverne mi fermo perché mi sembra sempre di
dover fare troppi preamboli e infinite premesse.
Mi piacerebbe dare un taglio a questo blog legandolo ad un
progetto o ad un interesse (cucina,
pensieri sulla dieta, cambio di stile di vita, meditazione, lavori a maglia
ecc) ma poi divento apatica e tutto si addormenta.
Vedo che qualcuno scuote la testa vedendoci un po’ di
depressione: ci sono giorno che nego fino alla morte di averla altri che qualche
sospetto viene pure a me.
E’ indubbio che un po’ di energia mi manchi e invece le cose da affrontare sono tantissime. Talmente tante
da avere qualche problema ad assegnare le priorità.
Sicuramente una priorità in questi mesi è cercare di capire
che indirizzo dare alla “pargoletta” una volta finite le medie.
Il mio pessimismo cosmico mi fa dubitare che lei possa passare l'esame di terza media ma cerco di non dare troppo peso ai miei biechi pensieri e mi proietto al futuro.
Liceo? Quale tipo di liceo? Istituto tecnico? Qualche corso che ne so di
intagliatrice del legno?
Gli insegnanti consigliano di parlare con i figli ma a volte
mi chiedo se gli insegnanti sono esseri che si riproducono.
Fortunatamente parlando con gli altri genitori il problema
si ridimensiona, più che altro perché ti rendi conto che sono tutti uguali: a
13 anni non hanno minimamente l’idea di cosa fare nella propria vita o meglio
hanno troppe idee che cambiano ogni 2/3 giorni.
Mia figlia finora è passata da istruttrice di equitazione,
veterinaria, pasticcera, maestra, però forse le lingue mi possono servire, ma
il classico non c’è troppo da studiare? E così via in un turbinio di professioni e
tentativi di studiare poco.
Che fatica!
Nei prossimi week end partirà il tour degli open day: l’unica
certezza è quella di non sfiorare minimamente lo scientifico.
Mia figlia e la matematica sono due binari che non si
incroceranno MAI!
P.S. Beh questo nuovo sfondo così carico di libri non mi dispiace affatto
P.S. Beh questo nuovo sfondo così carico di libri non mi dispiace affatto
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