Caspita sto realizzando un nuovo primato, quasi 4 mesi di
assenza da questo blog.
E non è che io mi dimentichi di questo angolino, perché praticamente
ci passo tutti i giorni per controllare gli altri blog che seguo sempre, è
proprio che mi manca l’ispirazione per scrivere qualcosa.
Ogni volta che penso di scrivere qualcosa, inizio a
ragionarci, a razionalizzare e l’argomento diventa così banale che penso sia
assolutamente inutile sprecare il mio tempo a scriverlo.
Recentemente mi è capitato di saltellare all’impazzata su altri blog e sulle blog list
di qualche amica blogger e sono incappata in un post che riguardava un
compleanno importante (50 anni).
Leggevo il post e mi rendevo conto di quanto mi rispecchiassi nei pensieri e
nelle emozioni della “festeggiata” , mi sono commossa in alcuni passaggi e mi
sono anche detta “cavoli che bello saper
scrivere come lei”.
Tutto questo prima di accorgermi che era un mio post scritto
quasi tre anni fa!
Questo non vuol essere una autocelebrazione, chi legge il
mio blog sa che non fa parte di me, ma è un chiaro esempio di come invece
spesso mi faccia troppe “seghe mentali” prima di scrivere.
La realtà è che davanti un post non bisognerebbe mettersi
con la testa ma con la pancia ed il cuore.
Dovrei considerare questo post come uno sfogo
e dovrei piantarla di operare continue censure.
Peraltro, vista la mia scarsa manutenzione del blog, non mi sono accorta di un commento al suddetto
post che mi ha molto commosso e non ho manco risposto.
Non so se Roberto Roncolini passerà ancora di qui ma io ci
tengo, anche se con un paio d’ anni di ritardo, a ringraziarlo per le sue
bellissime parole.
Rileggendo quel post, c’è una cosa che mi disorienta, il
fatto che non mi sembra che si sia mosso nulla, mi sembra tutto così immobile
intorno a me.
Poi se ci rifletto non è così:
ho fatto passi da gigante nell’affrontare il disturbo dell’apprendimento di mia figlia
e dopo tanti tentativi finalmente abbiamo trovato la metodologia giusta per facilitarla e
metterla sullo stesso livello dei suo compagni.
E’ come se avessimo trovato gli “occhiali” che l’aiuteranno
a guardare meglio tutto ciò che nella vita dovrà e vorrà imparare.
Sul lavoro ho avuto moltissime soddisfazioni e soprattutto
ho un lavoro che di questi giorni non è così scontato.
Stamattina mentre andavo al lavoro ho ringraziato Dio perché
ho una vita statica ma va molto bene così e mi sentivo felice dopo aver
accompagnato mia figlia a scuola, di avere un posto dove andare a lavorare.
Non importa se in questo momento non ho un compagno al mio fianco, so badare a me stessa e non
solo.
Non importa se la dieta non funziona e qualche chilo l’ho
preso, oggi camminavo e sentivo le mie
gambe forti e la schiena dritta e ho ringraziato anche per questo.
Ci sono cose personali che devo affrontare e molto spesso mi
manca il coraggio, ma tutto questo fa parte della vita che si svolge davanti a
me e piano piano troverò il modo di farlo.
Mi serve questo posto
per mettere nero su bianco alcuni pensieri, per “mettere ordine nella mia testa”,
perché è bello scrivere di cose che ci
riguardano così intimamente.
Per me il blog ha sempre avuto questo significato e ogni
volta che mi allontano da questo mi
ritrovo smarrita davanti al foglio bianco.
E soprattutto devo smetterla, come ora, di trovare una
chiusura ad un post perché non c’è chiusura è solo un mio piccolo pensiero
espresso.